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Xploring the 32nd Editions of the RomaEuropa Festival #REF - (2015 -2017) II Part

Romaeuropa Festival since its beginning in 1986 has always fostered international cooperation and the dissemination of contemporary creation and cultural diversity by great European artists and performers.

The festival presents the latest developments in the international performing art scene, focusing on all those artistic languages that challenge the concepts of genres through the potent means of art. An atmosphere of exchange between audiences, artists and cultural organizers is integral.

 

2017 - 32a edizione

Romaeuropa Festival giunge quest’anno alla trentaduesima edizione: annoverato già nel 2006 dal Wall Street Journal tra i quattro top festival d’Europa, l’evento conferma tutto il suo prestigio e la sua importanza, anche grazie al ricchissimo programma. Ref17, con il suo carattere cosmopolita, rappresenta sicuramente la rassegna capitolina più considerevole in ambito teatrale: con oltre 340 artisti coinvolti, 79 progetti, 60 spettacoli, 24 luoghi, per un totale di 57.600 posti di spettacolo in vendita; e inoltre 7 prime assolute e 32 programmi internazionali.

La manifestazione,che è la rassegna più importante e cosmopolita della Capitale, si svolge da 20 settembre al 2 dicembre.

Where are we now? è il titolo dell'intero festival 2017, perché “interrogarsi, in questo momento, ci sembra la scelta più consona alla condizione che stiamo vivendo”, spiega Fabrizio Grifasi, direttore del REF che articola il suo programma per 'aggregatori tematici': Visions, Powerful Stories, Sharing e Selfie, a cui si affiancano i focus e le rassegne interne, come il sempre interessante Digitalife, che con la supervisione di Monique Veaute, presidente della Fondazione Romaeuropa, si riconferma una delle sezioni più innovative: alla ottava edizione, poi, si trasferisce nel Palazzo delle Esposizioni di Roma con 'opere immersive' a cura di Richard Castelli e opere di video-arte selezionate da Nomas Foundation e Fondazione Giuliani. Tra gli artisti ospitati AES+F, Dumb Type, Granular Synthesis, Ivana Franke, Jean Michel Bruyére.

I protagonisti del Festival saranno gli attori, i grandi drammaturghi, e i nuovi volti del mondo del teatro e della danza contemporanea; l’evento prevede la suddivisione in quattro differenti aree tematiche: Visions, Powerful Stories, Sharing e Selfie.

Il festival vedrà protagonisti Jan Fabre (che esibirà il suo attacco l Belgio, Belgian Rules-Belgium Rules), Sasha Waltz (che darà avvio al festival con Creation al Teatro Argentina), Dada Masilo (che rileggerà Giselle corredata dalle immagini di William Kentridge), Sidi Larbi Cherkaoui.

Inoltre, la scena rivedrà Aurélien Bory, che, con la Compagnie 111 in Espæce, omaggerà Georges Perec.

Tra gli italiani che prenderanno parte al festival, si segnalano Alessandro Baricco (con Nicola Tescari e Dario Voltolini in Pacific Palisades), Marco Paolini con Mario Brunello, Ascanio Celestini (con “Pueblo”), il CollettivO CineticO, Muta Imago, Roberto Herlitzka con il De rerum natura in terzine dantesche, Pippo Delbono con Alexander Balanescu, Petra Magoni, Enzo Avitabile e Piero Corso.

Parteciperanno, tra gli altri Babilonia Teatri (col Paradiso), Lisa Ferlazzo Natoli, Biancofango (con Io non ho mani che mi accarezzino il viso), De Facto di Aterliersi con Fiorenza Menni.

Quattro grandi «aggregatori tematici», si comincia con «Visions» di cui fa parte «Creation» di Sasha Waltz, il 20 settembre all’Argentina, con le creazioni stilistiche di Iris Van Herpen.

Giselle di Dada Masilo al Teatro Olimpico di Roma per Romaeuropa Festival 2017

Torna la coreografa sudafricana Dada Masilo con una rabbiosa rilettura di «Giselle», immagini di William Kentridge.

Fra gli altri: Muta Imago con i Madrigali di Monteverdi, Aurélien Bory che dedica un omaggio allo scrittore Georges Perec. Protagonisti della sezione da Lisa Ferlazzo Natoli a Roberto Herlitzka, al lavoro sul «De rerum natura» con Nuova Consonanza.

Seconda sezione, «Sharing», la condivisione. Sidi Larbi Cherkaoui, coreografo dal segno emozionante, dispiega nel suo «Fractus V» danzatori e musicisti dal background diversissimo.

Alessandro Baricco dà corpo a «Pacific Palisades» dello scrittore Dario Voltolini. Il padre dell’afrobeat Tony Allen e il guru della techno Jeff Mills; il pioniere della Detroit techno Carl Craig e Francesco Tristano. Fra le interazioni più ardite, il duo Masbedo con l’orchestra e coro di Santa Cecilia fianco a fianco in un progetto visivo da «Re Ruggero» di Szymanowski.

Alessandro Baricco | Nicola Tescari | Dario Voltolini

Pacific Palisades

«Selfie», autoritratti virtuali

Siamo ai «Selfie», autoritratti virtuali. Jan Fabre dalla no stop mitologica passa all’invettiva/omaggio «Belgian rules/Belgium rules».

La prima volta al Romaeuropa di Pippo Delbono. Selfie singolare quello di Biancofango, che ibrida la biografia degli attori in scena con personaggi come Santa Giovanna dei Macelli.

Al Quarticciolo il collettivo Wunderbaum s’interroga su chi sia oggi «il vero italiano».

«Powerful stories»

Fra le «Powerful stories», le storie del reale, Ascanio Celestini con uno spettacolo sulle periferie «come luogo non di scandalo ma di persone», e l’«opera poetica elettronica» di Aterliersi a partire dalla sentenza del giudice Priore sulla strage di Ustica.

 

La sezione forse più fitta di esperimenti: Marco Paolini con Mario Brunello e Pmce in «#Antropocene», composizione di Montalbetti con voce di Frankie Hi-nrg.

Julien Gosselin, lanciatissimo in Francia, per «Le particelle elementari» di Houllebecq.

Dorothée Munyaneza documenta poeticamente le violenze in Rwanda.

Agrupación Señor Serrano, spagnoli, e Rimini Protokoll (svizzeri, nonostante il nome) ripensano rispettivamente le migrazioni (ma c’entra Hitchcock) e la morte (otto stanze, otto modi di prepararsi alla morte).

Ancora, «Anni luce» sulle scritture indipendenti. «Dancing days»: da Collettivo Cinetico a Arno Schuitemaker (Olanda) al premio Dna.

E masterclass, laboratori, incontri con gli artisti. «Corpo tra arte e scienza» è il tema di Digital Life, fino a gennaio.​

Agrupación Señor Serrano

Birdie

Azzurra De Gregorio -

Madre

Dante Antonelli Collettivo Shelabi

A far danzare il focoso animo del gruppo sono le musiche appositamente composte dal conterraneo Philip Miller, già al fianco della Masilo nello spettacolo Refuse the Hour di William Kentridge, che nel 2012 la rivelò al pubblico di Romaeuropa Festival.

Lo stesso Kentridge firma i ‘drawings’ che accompagnano visivamente lo spettacolo. Suoni occidentali e ritmi africani preparano la vendetta di una coraggiosissima Dada Masilo contro tutte le violenze sulle donne.

Così, se la musica è il filo rosso che attraversa tutta la programmazione del REf17 modulando le emozioni del presente attraverso l’ascolto, il festival si articola come un racconto attraverso gli aggregatori tematici Visions, Powerful Stories, Sharing e Selfie, a cui si affiancano i focus e le rassegne interne al festival: gli spettacoli dedicati a bambini e famiglie di REF Kids a cura di Stefania Lo Giudice (novità assoluta di questa edizione), i giorni dedicati alla nuova danza europea di Dancing Days a cura di Francesca Manica, il più giovane teatro italiano in Anni Luce a cura di Maura Teofili, i Talk e i momenti di scambio e formazione di Community a cura di Lara Mastrantonio e Matteo Antonaci.

Torna inoltre Digitalife (7 ottobre 2017 - 7 gennaio 2018), cuore tecnologico del Romaeuropa Festival che, con la supervisione di Monique Veaute, per la sua ottava edizione, giunge per la prima volta nei prestigiosi spazi del Palazzo delle Esposizioni di Roma raggruppando opere immersive a cura di Richard Castelli e opere di video-arte selezionate da Nomas Foundation e Fondazione Giuliani.

Per la prima volta al festival 40 artisti, tra le novità assolute: i Rimini Protokoll, Agrupación Señor Serrano, Industria Indipendente, Dante Antonelli, She-She Pop, il francese Julien Gosselin, Les Particules élémentaires e Dorothée Munyaneza, cantante con Unwantedaffronta il tema della violenza sulle donne in Rwanda. Wunderbaum, un famoso collettivo olandese, ambienta, invece, una vera e propria riunione di condominio presso il Quarticciolo di Roma.

Per la danze, i protagonisti saranno Arno Schuitemaker, dall’Olanda, Jesús Rubio Gamo dalla Spagna, Jonas&Lander dal Portogallo, Daniele Ninarello eFrancesca Foscarini dall’Italia, Timothy and the Things dall’Ungheria.

Spazio anche alla musica con Tony Allen con la tecno di Jeff Mills, Carl Craig con Francesco Tristan e i Masbedo, con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

 

2016 - 31a edizione

(IL TEMPO 20 settembre 2016)

Festival viaggio a passo di danza

Il RomaEuropa Festival elettrizza ancora. Da domani al 3 dicembre la kermesse di musica, teatro, danza, circo e digitalife invaderà Roma, nelle locations che da XXXI anni il REF frequenta, il Teatro Vascello, l’India, La Pelanda, Villa Medici, il Parco della Musica, la Rotonda di Diocleziano, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, la Villa Farnesina, il Monk Club, il laghettto di Villa Borghese. Ma in cima ai pensieri della Presidentessa Monique Veaute, e di Fabrizio Grifasi Direttore generale ed artistico - innumerevoli i partners e i sostenitori – c’è’ l’Europa.

Non ci sono segni di crisi, che possano distogliere il RomaEuropa Festival dal confermare il valore intangibile dell’unità culturale dell’Europa. Da sempre carica di futuro e spunti elettrizzanti, la rassegna diffonde le sue novità ad amplissimo raggio, come la danza sfaccettata di Sasha Waltz proiettava nell’infinito, in «Dido & Aeneas» - che al Teatro dell’Opera, il 14 scorso, ha costituito l’anteprima del RomaEuropa Festival – la sostanza vitale del mito omerico e virgiliano nella partitura di Purcell. Perciò infine tante pièces del Festival su soggetti classici, dalla «Pentesilea» di Lina Prosa, a «Ninfa» della cantautrice Sabina Meyer (entrambe il 29 sett.), da «Passione» del coreografo Emio Greco (30 sett.) un aficionado del REF, ad «Orestea» di Romeo Castellucci della Societas Raffaello Sanzio (4-6 ottob.), e al «Ratto d’Europa» di Giorgio Barberio Corsetti 10-13 nov.

Per la prosa «Un mondo raro» di Cammarata-Di Martino al Monk Club (13 ottobre) è ispirato alla cantante Chavela Vargas ed è il frutto di un viaggio-studio a Palermo. Da qui si passerà al passato coloniale dell’Italia al tempo dell’Impero fascista, in «Acqua di colonia» di Frosini/Timpano. Né macheranno serate edicate alla robotica e agli studi sull’intelligenza artificiale.

Ecco poi l’omaggio di Tempo Reale al compositore di musica specie per balletto Sylvano Bussotti, mentre il grande danzatore e coreografo fiammingo Wim Vandekeybus apparirà al Teatro Argentina, con la sua compagnia Ultima Vez, in un revival di «In Spite of Wishing and Wanting» del 1999, una celebre creazione per soli ballerini vòlta all’indagine delle pulsioni erotiche maschili.

Il compositore americano Alvin Curran comparirà in due concerti: nel primo (25 sett.) guiderà la Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, in una ripresa di «Maritime Rites» del 1979; l’altro (25 novem.) titola «The Alvin Curran Fakebook», ed è un’autobiografia assai originale in forma di composizione sonora.

DEFLORIAN - TAGLIARINI

Il cielo non è un fondale

COLAPESCE in "ISOLA DI FUOCO", Un progetto ispirato all’ omonimo documentario di VITTORIO DE SETA

A un anno dalla pubblicazione del suo secondo disco "Egomostro", Colapesce presenta il 20 e 21 ottobre al Monk Club di Roma, alle ore 22, un progetto esclusivo pensato appositamente per il Romaeuropa Festival: Isola di fuoco, ispirato all’omonimo documentario italiano del regista palermitano Vittorio De Seta.

Isola di fuoco è infatti il titolo del film girato a Stromboli con il quale il compianto regista palermitano fu premiato al festival di Cannes nel 1955. Non un live dedicato a questo grande Maestro, che con tanta perspicacia e poesia riuscì a cristallizzare tradizioni, usanze e riti del Sud Italia, ma un vero e proprio «concerto per visioni» (così lo definisce lo stesso Colapesce) per costruire un dialogo tra parole e immagini, documenti e musica o, forse, tra due modi differenti di narrare la Sicilia e il mondo.

Patrimonio storico e creazione contemporanea

Anteprima Romaeuropa Festival 2016 - Stadio di Domiziano, Palatino (Roma)

La mostra allo Stadio, che si articolerà dalle arcate e dal grande terrazzo della Domus Severiana, allo Stadio Palatino di Domiziano, al peristilio inferiore della Domus Augustana, fino alla Meta Sudans - aree non tutte accessibili al pubblico e riaperte per l’occasione - sarà affiancata da un programma di performance affidate a 5 artisti tra cui Sissi ed Emiliano Maggi.

Alessandro Baricco stesso, già citato, sarà in scena insieme a Valeria Solarino, per raccontare le vicende di uno dei capi dell’esercito greco nella guerra di Troia, tradito dal suo compagno d’armi Odisseo: Palamede, personaggio della mitologia greca poco noto perché Omero lo ha cancellato mentre per alcuni, tra i quali Euripide, sembra sia stato l’inventore dell’alfabeto e della scrittura greca.

Music For Solaris, al Romaeuropa Festival l'omaggio di Ben Frost al film cult di Tarkovskij

Un libro, un film cult di fantascienza, un concerto.

Tutto questo è Music For Solaris, spettacolo che andrà in scena domenica 20 novembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma per il Romaeuropa Festival 2016. Un viaggio audiovisivo tra le immagini del film Solaris, capolavoro cinematografico del regista Andrej Tarkovskij con una colonna sonora riadattata da tre grandi della sperimentazione musicale: Ben Frost, Daníel Bjarnason e Brian Eno.

Sul palco dell'Auditorium si esibirà anche l'Orchestra dell'Accademia nazionale di Santa Cecila che accompagnerà Frost e Bjarnason.

Monte Olimpo: per glorificare il culto della tragedia di Jan Fabre e Troubleyn.

Monte Olimpo: per esaltare il culto della tragedia, un'estenuante esibizione di 24 ore dell'artista belga d'avanguardia multidisciplinare Jan Fabre e 27 artisti della sua acclamata compagnia di teatro / danza Troubleyn (17-18 ottobre) al Teatro Argentina.

Il Monte Olimpo fungerà anche da pre-lancio di egh, il misterioso progetto online di Emiliano Montanari ed Enrico Ghezzi, critico cinematografico, scrittore e creatore del programma televisivo satirico italiano Blob.

887 di Robert Lepage

I punti salienti del festival includono l'887, uno sguardo avvincente nel mondo della memoria del regista, drammaturgo e attore canadese Robert

Lepage (23-26 settembre)

 

2015 - 30a edizione

TROUBLEYN - JAN FABRE --Mount Olympus

To glorifythe cult of tragedy

COMPAGNIE MAGUY MARIN --May B

(IL TEMPO 24 novembre )

Danza, acrobazie e confessioni tra i fornelli di una stramba cucina

Alcuni fornelli, un frigorifero, un acquaio e un forno a microonde. Elementi essenziali per una cucina del tutto funzionante. Non si tratta, però, della scenografia di un semplice cooking show. Bensì, di ciò che si troveranno davanti agli occhi, da domani a domenica 29 novembre, gli spettatori che assisteranno al Teatro Brancaccio di Roma allo spettacolo di acrobazie culinarie «Cuisine & Confessions».

Debutta per la prima volta in Italia, nell’ambito della trentesima edizione del Romaeuropa Festival, l’esibizione della compagnia di teatro-circo canadese «Les sept doigts de la main». Nella quale nove performer si cimenteranno per cinque giorni sul palco del teatro capitolino di via Merulana nella preparazione di vere e proprie pietanze commestibili da servire, giocando sui tempi di cottura, tra evoluzioni acrobatiche e racconti personali. Attiva dal 2002, l’ensemble di performer di Montréal dal nome singolare (letteralmente «Le sette dita della mano») si è imposta sulla scena internazionale negli ultimi anni per la straordinarietà dei suoi artisti (danzatori, acrobati e performer di teatro contemporaneo) e per il modo originale di raccontare la quotidianità. Anche lo spettacolo «Cuisine & Confessions», creato da Shana Carroll e Sébastien Soldevila, è nato proprio dalla ricerca personale dei singoli interpreti di raccontare esperienze di vita, legate questa volta al cibo.

(IL TEMPO 10 0ttobre 2015)

Gli incantesimi della Chouinard

Ancora un appuntamento con la coreografia rosa per il Festival RomaEuropa, quest’anno in vena di onorare la sua trentesima edizione. Di scena, oggi (ore 21) e domani (ore 17) al Teatro Argentina, la compagnia di Marie Chouinard, punta di diamante della danza canadese. Dal 1978, anno in cui debuttò come coreografa e danzatrice, la pluripremiata Chouinard coniuga in scena virtuosismo e sacralità, tratti che dal 1990 ha riversato in una sua compagnia. Oggi ha al suo attivo una cinquantina tra coreografie (tra cui il Sacre strawinskliano), performance, opere vocali, installazioni e film che rivelano il suo costante interesse verso il movimento corporeo.

Lo spettacolo che propone si articola in due parti.

In prima italiana vedremo Gymnopédies concepita sui tre famosi pezzi pianistici di Erik Satie. "Un balletto per dieci danzatori sul tema del duo” secondo la sua creatrice che immerge gli interpreti in vaporosi tendaggi. Ne scaturisce un omaggio alla danza stessa ed alla bellezza.

Seconda parte dedicata a Henri Michaux, irrequieto scrittore e disegnatore belga vicino al surrealismo, ed ai suoi Mouvements, disegni intercalati da poesie. I calligrafici danzatori tentano di trasformarsi nel segno grafico soggetto al dinamismo del movimento. Poesia e leggerezza lasciano così il posto ad una astrattezza di forte impatto a riprova delle molte corde della Chouinard. (Lorenzo Tozzi)

(IL TEMPO 2 ottobre 2015)

De Keersmaeker nel vortice del tempo

Ha da poco ricevuto il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale Danza. Ora la coreografa belga Anne Terese De Keersmaeker insieme alla sua compagnia Rosas è protagonista del week end romano al Teatro Argentina nell’ambito della rassegna di RomaEuropa Festival, che festeggia adeguatamente le trenta candeline. I due programmi in scena ne confermano l’attenzione al rapporto musica-danza. Oggi e domani (ore 21) in Vortex Temporum la musica di Gerard Grisey sarà eseguita dal vivo dall’ensemble Ictus. «Il vortice del tempo – spiega la coreografa – è quel disequilibrio tra memoria e anticipazione che oscilla avanti e indietro tra l’immagine fantasmatica del passato e le aspettative verso il futuro». La coreografia, che rinuncia a intenti narrativi, privilegia qui il rapporto tra il singolo danzatore ed il singolo musicista (sei in tutto) pur non rinunciando tuttavia a procedimenti imitativo-contrappuntistici.

Domenica invece (sempre alle 21) si cimenta nientemeno che con il tardo romantico Verklärte Nacht (Notte trasfigurata ispirata ad un racconto di Richard Dehmel) del padre della dodecafonia Arnold Schoenberg, un duetto danzato "sfacciatamente romantico” che si impernia su una drammatica storia d’ amore. Se nel 1995 dal poema sinfonico di Schoenberg la De Keersmaeker aveva tratto un corposo balletto per 14 danzatori, ora reinventa la coreografia con una maggiore attenzione verso la musica ed il suo presupposto drammatico che coinvolge tre interpreti. «È in gioco l’impressionante e delicato equilibrio tra la forma concreta della danza e le sue qualità espressive – chiosa la coreografa - e certo non mi spaventa raccontare una storia. Ma questo balletto rappresenta uno dei traguardi nella mia ricerca sulla creazione di duetti»

AKRAM KHAN COMPANY -- Kraash

 

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