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Xploring the 32nd Editions of the RomaEuropa Festival #REF - (1986 -2014) I Part

Romaeuropa Festival since its beginning in 1986 has always fostered international cooperation and the dissemination of contemporary creation and cultural diversity by great European artists and performers.

The festival presents the latest developments in the international performing art scene, focusing on all those artistic languages that challenge the concepts of genres through the potent means of art. An atmosphere of exchange between audiences, artists and cultural organizers is integral.

 

2014 - 29a edizione

EMMA DANTE--Operetta burlesca

(IL TEMPO 25 settembre 2014 )

Nella Capitale 2 mesi di danza teatro e musica

Teatro, drammaturgia, musica, danza, installazioni e sperimentazione. Nella Capitale è tornato da ieri il Romaeuropa Festival, storico appuntamento itinerante giunto alla sua 29ma edizione. Un cartellone sempre più ricco che animerà Roma per due mesi e che trasformerà la città nel centro propulsivo dell’arte e della cultura contemporanea, con 52 appuntamenti per un totale di 118 recite da 19 paesi diversi, nuove sonorità e nuove espressioni, 10 installazioni sonore in mostra. Tanti i palcoscenici selezionati per ospitare gli artisti: dall’Auditorium della Conciliazione al Teatro Argentina, dall’Eliseo a Villa Medici, dall’Opificio alla Pelanda, dal Teatro Brancaccio a quello dell’Orologio finendo al Vascello e al Maxxi.

Così il cartellone 2014 si presenta ricco di appuntamenti imperdibili e animato da nomi fra i più importanti della cultura nazionale e internazionale. Da non perdere, ad esempio, la rivisitazione storica di Anagoor, che lavora sul rapporto tra arte, retorica e potere attraversando le pagine dell’Eneide in «Virgilio brucia», o «Darling» che media uno sguardo sul presente filtrato tra l’Orestea di Eschilo e la malinconia contemporanea di Edward Hopper. Contesa poi dai teatri europei e dal pubblico, torna Emma Dante con «Operetta burlesca», nella quale raccontata la storia di un ragazzo omosessuale dalla passionalità vulcanica, ma rassegnato alla soffocante realtà statica della provincia in cui abita. Per lo spazio musica ci sarà «King Arthur» di Motus con Sezione Aurea, con la musica di Henry Purcell e i testi di John Dryden. Mentre ai madrigali della tradizione italiana tardo-cinquecentesca si ispira «Anatra al sal» di Cavazzoni e Ronchetti.

AKRAM KHAN - ISRAEL GALVA'N -- Torobaka

ANDREA BARACCO-BIANCOFANGO-LUCA BRINCHI E ROBERTA ZANARDO : Hamlet

Israeli born and Brighton based choreographer Hofesh Shechter reinterprets ancient traditions in a contemporary form, with a possessed choreography, Sun, that illuminates the dark sides of power.

DOUBLE BILL:COMPAÑIA SHARON FRIDMAN – HASTA DÓNDE ? + CA¡DA LIBRE

 

2013 - 28a edizione

DIGITALIFE

 

2012 - 27a edizione

 

2011 - 26a edizione

 

2010 - 25a edizione

(IL TEMPO 22 settembre 2010)

Il mito di Orfeo tutto da ballare

Un tema impegnativo se non altro per la lunga fortuna storica da Monteverdi e Gluck a Strawinsky e oltre. Oggi e domani inaugura la stagione di RomaEuropa Festival ma segna anche la fine di una collaborazione trentennale tra Dominique Hervieu e José Montalvo, due gioielli della danza contemporanea francese. Un Orfeo al passo con le nuove tecnologie in un incontro tra arte e scienza che è sempre più dei nostri tempi. E la tecnologia allarga i confini dell'arte performativa grazie alla proiezione in diretta streaming video su telecomitalia e on demand. Orfeo, come lo vede la Hervieu. È il più umano di tutti i miti. Le sue due facce, quella meccanica e vitalistica da una parte e quella umana e fragile dall'altra, sono affidate a due interpreti d'eccezione: un danzatore su trampoli pneumatici (ex del Cirque du soleil) e uno strepitoso ballerino algerino con una sola gamba.

(IL TEMPO 11 giugno 2010 )

Fiera delle meraviglie

Venticinque anni! Un quarto di secolo, lo spazio di una vita: quella del Romaeuropa Festival, fondato nel 1986 dall'estrosissima francese Monique Veaute – oggi vicepresidente, direttore è Fabrizio Grifasi – negli splendidi spazi della prima ora, nella cinquecentesca Villa Medici.

Si comincia dall'incredibile danzatore hip hop con una gamba sola, che con la compagnia Montalvo-Hervieu (tra le più fedeli) inaugurerà il Festival il 21 settembre all'Auditorium Conciliazione; indi dal «Sans Obiet» in cui Aurélien Bory farà danzare un robot; dal couscous che il coreografo tunisino El Meddeb cucinerà in scena, offrendolo poi al pubblico, fino al suono di ossa umane nella musica di Scott Gibbons per «La Divina Commedia» della compagnia teatrale Societas Raffaello Sanzio, anch'essa tra i fedelissimi).

Altri graditi ritorni? Il regista amatissimo Peter Sellars per la messa in scena dei potenti «Kafka-Fragments» di György Kurtàg; il sanguinario fiammingo Jan Fabre con «Preparatio Mortis» per la ballerina-cannibale Annabelle Chambon; l'israeliano Emanuel Gat che rielaborerà in forma astratta i lieder di Schubert «Winter Voyage»; la predetta Societas Raffaello Sanzio di Romeo Castellucci coi suoi sei (!) figli attori, i Santasangre e i Sensoralia per l'elettronica col mitico Laurent Garnier.

Non mancheranno l'Accademia di S. Cecilia con l'Orchestra Giovanile Italiana diretta da Vladimir Jurowski e non solo, l'austriaco Fennesz per le arti digitali, le varie creatività dei Cantieri Temps d'Images di Romaeuropa Festival, il caleidoscopico e imprevedibile Gruppo Acrobatico di Tangeri, la giovane compagnia italiana BabiloniaTeatri, i quattro giorni del DNA Danza promosso dal Romaeuropa Festival e altro ancora.

(IL TEMPO 29 settembre 2010)

La rassegna Tersicore divide con il RomaEuropa Festival il merito di portare a Roma la grande danza. Eleonora Abbagnato

A inaugurare sarà stasera il Nederlands Dans Theater dei giovani, seguito il 7 ottobre dalla compagnia di Preljocaj in Empty Moves su musiche di Cage per chiudere il 13 novembre con Winter Variations dell'israeliano Emanuel Gat. Ma uno dei momenti più attesi sarà il 22 e 23 ottobre il gala concepito intorno a Eleonora Abbagnato, la prima ballerina palermitana da tempo di casa all'Opéra di Parigi, e dedicato a maestri della danza del secolo scorso. La Abbagnato, fisico da top model con due grandi occhi verdi, sarà di nuovo a Roma in dicembre al Teatro dell'Opera in una monografia coreografica a firma di Roland Petit che comprenderà Carmen e Arlesienne.

 

2009 - 24a edizione

Romaeuropa di stelle

Con 45 appuntamenti di musica-arte-teatro-danza, è stato annunciato il Romaeuropa Festival 2009. vicepresidente. Con le collaborazioni di Accademie, Istituti culturali e Telecom Italia, il Romaeuropa Festival (22 settembre – 2 dicembre) resta un vortice di eventi, in cui ruotano artisti di tutto il mondo, fra atmosfere nuove e stordenti: come i canti dei pastori-bardi dell'Asia Centrale al Palladium. Qui avremo l'anteprima del Festival col teatro giapponese di Mansaku-No-Kai Kyogen Company, mentre l'indomani la celebre Orchestra di Piazza Vittorio presenterà all'Olimpico il suo popolare «Flauto magico» mozartiano.

Nella Galleria d'Arte Moderna verrà esposta l'installazione di Peter Weelz e William Forsythe, e il discusso fiammingo Jan Fabre presenterà al Museo Bilotti il 28 ottobre le foto de «Le temps emprunte», oltre all'aggressivo «Orgy of Tolerance» all'Olimpico. Sarà africano il «Woyzeck» che il regista William Kentridge porterà all'Eliseo il 30 settembre, mentre la musica contemporanea sarà protagonista al Brancaleone coi Sensoralia (Sakamoto il 28 ottobre) e i Santasangre con «Ghiaccio-luce» sul tema dell'energia.

Il clou della classica si avrà con Antonio Pappano che eseguirà Britten al Parco Musica con l'Orchestra di S. Cecilia, e con il fantomatico violoncellista Mario Brunello, che il 7-16 ottobre eseguirà Bach, lasciando al pubblico di chiedere i pezzi preferiti. Quanto alla danza, oltre a Raimund Hoghe, collaboratore della Bausch, che eseguirà un Bolero particolarissimo al Vascello, oltre ad Isarael Galván che al Palladium in «Tabula rasa» destrutturerà il flamenco classico.

Torna a Roma domani sera (Auditorium della Conciliazione) per il RomaEuropa Festival Saburo Teshigawara, punta di diamante della coreografia contemporanea nipponica. Su un tappeto cosparso di frammenti di vetro danza insieme ai suoi interpreti «Glass Tooth» (Frammenti di vetro). Il suo stile rivela una formazione composita tra Oriente e Occidente (butoh, arti marziali, danza contemporanea), ma anche nel balletto e nelle arti plastiche.

La sua compagnia, Karas, fondata negli anni Ottanta sembra realizzare un'ipnosi narcotizzante in piccoli movimenti ripetuti o variati. «Innumerevoli pezzi di vetro riflettono la luce e il tempo – spiega il coreografo - La vita appare in una terra sconosciuta: i frammenti di vetro diventano frammenti di tempo e si fondono oltre i loro significati. Sono frammenti di luce e anche frammenti del tempo. Il vetro, come la luce, è più bello nei momenti in cui si spezza. Il tempo che scorre e i frammenti che si spezzano diventano una cosa sola. Ogni gesto è fatto di piccoli movimenti consecutivi. E noi stessi non siamo che l'agglomerato di piccole cellule. Anche il tempo, che vediamo frammentarsi nei piccoli segmenti dell'orologio, è un unico movimento continuo. Voglio percepire la vita quando quello che non si vede incontra quello che lo rende visibile. Questo è lo scopo della mia danza».

(IL TEMPO 4 novembre 2009)

Jan Fabre

Jan Fabre, regista, artista visivo, coreografo belga fuori le righe, ha già fatto il suo ingresso a Roma per il RomaEuropa Festival 2009, con la mostra «Le temps emprunté» al Museo Bilotti nella Villa Borghese.

Stasera invece entreremo in contatto, nel Teatro Olimpico alle 20,30, col terribile teatro-danza di Fabre. Andrà in scena infatti «Orgy of tolerance», l'ultima creazione del cinquantenne coreografo realizzata per la sua compagnia Troubleyn, oggi in prima italiana, grazie al RomaEuropa Festival col patrocinio dell'Ambasciata del Belgio in Italia. Un'avvertenza sul programma dice che «alcune immagini dello spettacolo possono turbare la sensibilità del pubblico»: come avvenne per «As long as the world needs a warrior'soul», che Fabre presentò al Teatro Argentina per il RomaEuropa Festival del 2001. Sangue, grida, parti e violenze sul tavolo operatorio, ballerini che leccavano sangue e nutella, disegnavano con accortissima regìa un'umanità oscenamente regredita a livello animale, con una sensibilità ancora tutta fiamminga. Oggi la nuova performance, in lingua originale con sovratitoli in italiano, indaga coi mezzi di un incandescente teatro fisico, in un baccanale irrazionale e grottesco, il rapporto fra la tolleranza e una società mercificata e mercificante. La violenza scaturisce dalla televisione e dal computer di casa, le donne partoriscono merci e la denuncia avviene sul corpo, bruciando come un ferro rovente. (Paola Pariset)

(IL TEMPO 11 novembre 2009 )

La danza di Shechter Company

Israeliano di nascita, Hofesh Shechter vive e lavora in Gran Bretagna dove ha iniziato il suo percorso artistico rivelandosi un coreografo di grandissimo talento. Il suo lavoro, estremamente originale, si distingue per la forza fisica unita all'eleganza scenica che caratterizzano la sua danza. Artista associato del Sadler's Wells, Shechter presenta due coreografie – corealizzate da Tersicore e Romaeuropa Festival 2009 - che affondano le loro radici nel contesto sociale dell'oggi, esplorando, senza stereotipi, il comportamento umano, tra emozioni individuali e relazioni interpersonali.

(IL TEMPO 28 novembre 2009)

L'avanguardia italiana in coreografie post-classiche

La performance coreografica è di Cristina Rizzo – basi Graham e Cunningham a New York, indi coi Raffaello Sanzio e Virgilio Sieni, la migliore avanguardia italiana – di Eszter Salamon e della danza tedesca post-classica, di Matteo Levaggi esponente dell'astrazione formale anche se si dedica a Caravaggio, e infine di Michele di Stefano. L'idea della Rizzo, tutta su un raffinato teatro fisico, è partita dall'abbozzo di una coreografia, poi fatta studiare alla Salamon, indi a Matteo Levaggi, poi a Di Stefano, infine sottoposta alla sua personale rielaborazione ed esecuzione in scena. Lavoro tutto sulla forma, con luci di Roberto Cafaggini. Produzione Reggio Emilia Danza e RomaEuropa Festival 2009.

 

2008 - 23a edizione

 

2007 - 22a edizione

 

2006 - 21a edizione

 

2005 - 20a edizione

 

2004 - 19a edizione

 

2003 - 18a edizione

 

2002 - 17a edizione

 

2001 - 16a edizione - 1998 - 13a edizione

1997 - 12a edizione - 1994 - 9a edizione

1993 - 8a edizione - 1990 - 5a edizione

1989 - 4a edizione - 1986 - 1a edizione

 

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